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Pasquale, dopo una delusione d'amore, decide di abbracciare gli ideali garibaldini e arruolarsi con i "Mille". Il tanto agognato ritorno a Napoli, il 7 settembre 1860, si rivela difficile e deludente a causa delle vaste compromissioni e degli abusi politici e amministrativi realizzati quotidianamente dai governi dittatoriali. A seguito delle tante esperienze negative che lo feriscono nel profondo, Pasquale si rifugia negli ameni luoghi - Posillipo e la riviera di Chiaia - che amava frequentare da adolescente. Dopo la truffaldina celebrazione del Plebiscito del 21 ottobre e l'arrivo dell'esercito piemontese che provoca dolorose umiliazioni allo stesso Garibaldi, anche lui e l'amico Aldo abbandonano Napoli. E mentre Aldo torna al suo paesello, Pasquale corre a difendere Gaeta già assediata, dove re Francesco e la sua eroica moglie Sofia tentano di proteggere il proprio Regno. Sugli spalti di Gaeta, martoriati dalla superiore artiglieria piemontese, Pasquale si batte eroicamente fino a quando viene colpito a morte. Era il Carnevale del 1861 e Pasquale combatteva e festeggiava come gli altri eroi di Gaeta, mascherato da Pulcinella.